Come riportato dal Roma (27/5/22), il web ha protestato contro il restauro dei busti di Garibaldi e Vittorio Emanuele II a cura del comune di Castellammare per i danni subiti durante gli scioperi degli operai diversi anni fa. Le opere artistiche non vanno mai danneggiate ma in tanti hanno evidenziato le altre priorità che nella città stabiese richiederebbero interventi urgenti (tra i siti quello splendido e borbonico della reggia di Quisisana). In una nota pubblicata dal giornale anche l’intervento del Movimento Neoborbonico.
“Il Movimento Neoborbonico ha inviato al comune di Castellammare una sintesi di notizie storiche relative ai cantieri di Castellammare e al loro declino iniziato proprio con l’arrivo di Garibaldi. Nelle sue ‘Lettere napoletane’, Pietro Calà Ulloa, ultimo premier delle Due Sicilie, attesta che ‘il cantiere di Castellammare era stato soppresso, tutto il personale licenziato’. Nel febbraio 1861, oltre 400 licenziamenti; nel 1865 oltre 500 licenziamenti e dal 1867 risultano le prime migliaia di emigranti per il resto dell’Italia e del mondo. I neoborbonici hanno chiesto al Comune di inserire questi dati in un’apposita tabella sotto il busto recentemente restaurato di garibaldi”.