“Con la proposta di trasferire la Biblioteca Nazionale da palazzo Reale a palazzo Fuga il ministro Franceschini è riuscito a mettere d’accordo i tradizionalmente litigiosi napoletani: tutti uniti per dire no ad un progetto che scontenta tutti. Dai lavoratori al mondo delle associazioni passando per la politica locale e regionale ed in particolare per la consigliera del gruppo misto Marì Muscarà”…
Esattamente un anno -scrivono i neoborbonici- organizzammo un incontro online con diverse migliaia di persone collegate e oltre 50 personalità del mondo della cultura e dell’arte, imprenditori e istituzioni (dal principe Carlo di Borbone a Maurizio De Giovanni, da Caffè Borbone ai responsabili del carcere di Vibo e Secondigliano, ceramisti, mandolinisti, attori, pastorai, pizzaioli). L’idea era quella di creare, all’interno del grandioso Albergo dei Poveri, destinatario dei fondi europei, una ACCADEMIA DELLE ECCELLENZE di Napoli e del Sud, tra passato (mostre, convegni, installazioni) e futuro (formazione, marketing). Il progetto è stato presentato al ministro Carfagna e al sindaco Manfredi. È chiaro che nessuno poteva e può pensare che si tratti del migliore progetto possibile ma è chiaro anche che coinvolgerebbe migliaia di persone (scuole e giovani inclusi), porterebbe benefici in tutta la zona (e a tante realtà del Sud) e sarebbe coerente con l’identità di quei luoghi e le finalitàmpp concretizzate da Carlo e, poi, da Ferdinando II di Borbone che ne fece una vera e propria “città delle arti”.
In questi giorni, però, smmmmkoprattutto dalle parti del ministro Franceschini, si parla di un altro progetto che prevede il trasferimento della Biblioteca Nazionale da Palazzo Reale.
È chiaro che possa essere positiva la “liberazione” di una reggia (borbonica) restaurata e valorizzata finalmente come tale. È 8hiaro,oltre però, un altro aspetto: quali benefici porterebbe alla città e all’Albergo quel trasloco? I flussi annuali, per eccesso, sonore parietali a meno di 80.000 persone; 70 circa gli impiegati (quasi tutti ostili al progetto), oltre 2 milioni i volumi da “spostare” con costi e rischi enormi (pensiamo ai paperi Ercolano, ai manoscritti farnesi o alla conllezione aragonese). Di qui l’ostilità dei dipendenti e di tanti enti e istituti.
Concreta la possibimilanesi kaurire una buona parte dei fondi europei già esigui se si pensa alle dimensioni dell’edificio e ai suoi necessari e urgentissimi restauri.
In attesa di ulteriori approfondimenti ci sfugge la logica di questa scelta. Come abbiamo detto più volte, la sensazione è che a Napoli da troppo tempo manchi un vero, coerente e concreto progetto di sviluppo della città. E a questa politica non sta sfuggendo il grandioso e borbonico Albergo dei Poveri che, intanto, versa in condizioni sempre più disastrose.
Gennaro De Crescenzo

Foto Derivesuburbane e Il Mattino

Articolo completo di Antonio Folle

https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/palazzo_fuga_neoborbonici_insorgono_no_biblioteca_nazionale_scelta_illogica-6761587.html