“Schiaffo al Palazzo Reale: le statue dello zar e di Ferdinando II nella monnezza”. Ottimo articolo-reportage di Antonio Folle sul Mattino e intervista a Gennaro De Crescenzo.
“Nel 1846 lo zar russo Nicola I regalò a Ferdinando II di Borbone e al Regno delle Due Sicilie le due statue che oggi ammiriamo presso il Palazzo Reale di Napoli sul lato che affaccia sul Maschio Angioino. Si tratta di due bellissime statue uguali a quelle che si possono ammirare a San Pietroburgo e lo zar le utilizzò per ringraziare il Borbone per la grande accoglienza riservata tempo prima alla sua famiglia ed in particolare alla zarina guarita proprio qui da alcune sue malattie. Quelle statue sono anche il simbolo della grande amicizia tra due grandi nazioni: quella russa e quella napoletana con i conseguenti e proficui rapporti politici, culturali e commerciali. Il simbolo della grandezza di un regno, quello delle Due Sicilie, che era tra i più ricchi e potenti al mondo e con il mondo, alla pari, trattava fino al 1860 e a quella unificazione italiana che portò con sé una questione meridionale mai conosciuta prima e tuttora aperta e drammatica.
Qui non si tratta di essere nostalgici ma di conoscere (davvero) il passato della nostra terra e di amare (davvero) la nostra terra. Due elementi che non appartengono a chi ha ridotto quegli spazi in quel modo (e parliamo di chi da mesi se non da anni, evidentemente, non si cura neanche della ordinaria pulizia).
Non è così che si amministra la nostra ex capitale”.

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