“Raccontare e resistere” è la tesi centrale del nuovo libro di Fiore Marro (“Uomini del Sud”, Tramontano Editore) e, in fondo, delle sue attività con i Comitati delle Due Sicilie e della sua (e nostra) stessa vita. Si tratta di 50 interviste ad altrettanti “neo-meridionalisti”, interviste precedute dalle preziose parole di Adele Vairo. Ho l’obbligo di ringraziare l’autore per la stima e l’affetto nei miei confronti ma non vi citerò l’elenco degli intervistati (da Pino Aprile a Marcello Veneziani) per non incappare nella sindrome della lettera di “Natale in casa Cupiello” (“perché nella lettera non hai messo anche me?”, si chiedeva carico di collera zio Pasqualino), sindrome che ho già notato sui social e che si può anche capire perché di certo i neomeridionalisti non sono solo 50 ma di certo l’autore non poteva intervistarli tutti. È certo, invece, che l’autore ha scritto un libro importante facendo un lavoro da giornalista vero: quello che un giornalista dei famosi Corrieri o Mattini avrebbe dovuto fare per capire chi realmente siano, che hanno fatto e che vogliono questi sudisti, neoborbonici o borbonici in grado di riaprire un dibattito meridionalista cancellato da decenni e spesso in grado anche di cambiare la storia…
E dobbiamo ringraziare Marro per questo libro, oltre che per le attività svolte (spesso nelle stesse “trincee” e contro gli stessi “nemici”), per questo testo che rappresenta la sintesi della storia, delle idee e dei progetti futuri per la nostra amata gente e la nostra amata terra. E così, pagina dopo pagina, ascoltiamo la voce di tante “eccellenze” del Sud “viste da vicino” (“insegnanti, professionisti, imprenditori, artisti, scrittori, giornalisti”) contro stereotipi e luoghi comuni che spesso sono associati ai meridionali di oggi, alla storia delle Due Sicilie (e a loro stessi) con una domanda fondamentale e che spesso riecheggia nelle nostte riunioni e anche nelle nostre famiglie: “ma vi è convenuto”? “Sì” -la sua, la loro e la nostra chiara e forte risposta dopo tutti questi anni di (faticose) battaglie- se all’idea di “convenienza” associamo due parole importanti: onore e dignità. E chiudo questa breve analisi come l’ha aperta Marro e cioè con la dedica-programma di un movimento culturale (e di una vita intera): “Ai miei figli, vero ed ultimo motivo per cui queste pagine sono state scritte, perché sempre conservino memoria della loro identità”.
Gennaro De Crescenzo