Come ci insegnò Don Paolo Capobianco, la nostra Causa di verità e riscatto basa le sue radici su tre momenti principali: la conservazione della memoria storica; la divulgazione della verità, con la conseguente presa di coscienza del Popolo sottomesso; il riscatto culturale, sociale, politico ed economico della nostra Gente.
Dobbiamo sicuramente a grandi uomini che, a rischio della libertà e della vita, hanno conservato e tramandato una memoria storica devastata dalle menzogne e dalle omissioni. E’ grazie a loro se adesso possiamo procedere, seppur con grandi resistenze del “Mendacio”, nella seconda fase di divulgazione della verità che, come accennato, sta immediatamente prima della presa di coscienza e del riscatto
culturale. Carlo Alianello, nel 1972, con il suo libro rivoluzionario La Conquista del SUD non fece altro che raccogliere il messaggio dei nostri Padri e rendere pubbliche le verità sotterrate sotto una fitta coltre di menzogne ed omissioni dai conquistatori scesi dal Nord, inaugurando la stagione della divulgazione della verità storica.
Per onore del vero è da sottolineare che, già prima di Alianello, l’indimenticabile e compianto avvocato Silvio Vitale si era impegnato con la sua rivista “L’Alfiere” a trasmettere alle nuove generazioni la
verità storica, quella verità che, destabilizzando l’edificio della cultura cattedratica, avrebbe allarmato i
detentori della “cultura di regime”, i figli e i nipoti di chi oltre a sottomettere militarmente senza pietà un intero popolo, commise l’abominio più tremendo di cancellarne la memoria. Per questo motivo non fu una facile impresa e, nonostante il notevole impegno ed i pesanti sforzi economici, la pubblicazione periodica non ebbe una grande diffusione soprattutto per le resistenze dei risorgimentalisti.Tuttavia la rivista ebbe il prezioso effetto di richiamare a raccolta quella parte cosciente di Popolo non più disposta a subire l’oblio e pronta a portare il suo contributo culturale.
Finalmente, con i Neoborbonici, si passò dai “circoli” e dalle riviste in abbonamento alla militanza attiva sul territorio finalizzata a raggiungere chi ancora “non sapeva”. Come
sempre affermava Don Paolo Capobianco: ”Siamo in tanti e non lo sappiamo: bisogna raggiungere tutti per portare la verità e la speranza”. Da allora questa è stata ed è tuttora la nostra missione. Ora che alla Causa si sono avvicinati molti giovani e molti figli della nostra Patria derelitta, è giusto che si sappia da dove si è iniziato il viaggio verso la nostra Rivoluzione Culturale, verso il riscatto.
Il libro di don Carlo, allora, generò sconcerto tra i liberal-massoni facendo loro strappare le vesti del monopolio culturale. Fu come un macigno nello stagno putrido dell’asservimento culturale. Se potete, leggetelo con attenzione e godetevi questa “prima verità” sputata in faccia ai cattedratici del tempo.
Cap. Alessandro Romano