Inaugurazione della Via della Memoria domenica 11 settembre alle ore 16.30 a Casalduni (Bn). Nel 2017 numerose associazioni guidate da Pino Aprile e dal Movimento Neoborbonico proposero a Gaeta il monumento per le vittime meridionali dell’unificazione italiana: fiori e mattoni con i nomi delle città-vittime di eccidi o rappresaglie, da Pontelandolfo e Casalduni ad Auletta fino a Castellammare del Golfo. Con i contributi volontari degli aderenti si commissionarono allo scultore Massimo Patroni Griffi i mattoni che domenica 11 settembre, dalle 16.30, saranno al centro della prima Via della Memoria che sarà inaugurata, tra gli altri, dal sindaco Pasquale Iacovella, da Nicola Bove (ai quali va il nostro ringraziamento per il coraggio e la tenacia del loro progetto) e da Pino Aprile.
Inutile aggiungere che parteciperemo a questo evento e sarà inutile cercare di nascondere la nostra commozione…
Gennaro De Crescenzo

PERCHE’ UN MONUMENTO…

“La memoria mondata dalle incrostazioni della ‘storia costruita’ deve avere le sue pagine, i suoi altari, i giorni del dolore: non basta ammetterla, bisogna narrarla, insegnarla, esporla. La memoria ha bisogno di segnacoli e ricorrenze, per questo ci sono le croci e le lapidi nei cimiteri e il 2 novembre nel calendario. Il genocidio dei meridionali, l’aggressione che subirono e la loro dequalificazione umana (minorizzati nei diritti e nella dignità dallo Stato che si finge unitario) devono diventare insegnamento scolastico, monumenti alle vittime, nomi delle strade e delle piazze, un giorno nel calendario, per migliorare la qualità dell’incontro fra cittadini di uno stesso Paese. Se l’Italia non farà il sacrario per le vittime dell’Unità, qualcun altro lo farà; magari, un giorno, a Gaeta, a Pontelandolfo, a Casalduni, ad Auletta, a Bronte, a Scurcola, a Castellammare del Golfo o in un altro dei luoghi del nostro martirio, arriveranno migliaia di terroni, ognuno con una pietra e un fiore; e faremo da soli, se non si volesse far insieme. E su ogni mattone, il nome di un paese distrutto, o di Concetta Biondi, di Angelina Romano, di Ninco Nanco, di Nicolò Lombardo, di Pasquale Domenico Romano, di Michelina De Cesare, di Matteo Negri, di un soldato con la tbc deportato e fatto morire a Fenestrelle”… (Pino Aprile, Carnefici, 2016,

COMITATO DEGLI ADERENTI ALLA MANIFESTAZIONE per il monumento. GRAZIE A: Movimento Neoborbonico, Fondazione Il Giglio, Comitati Due Sicilie, Fondazione Francesco II di Borbone, Daunia Due Sicilie, Tesori dell’Arte, Osservatorio delle Due Sicilie, Milites Luci, Imago Historiae, Terraurunca, Ilnuovosud.it, Terroni di Pino Aprile, Rete delle Due Sicilie, Comitato Studi Storici Meridionali, Associazione Due Sicilie Gioiosa Jonica, Rivista Il Brigante, Briganti della Magna Grecia, Parlamentoduesicilie.it, i Lazzari,  Bottega delle Due Sicilie, Passato e Futuro Onlus.