E’ ancora una volta una dimostrazione: diversi intellettuali parlano male dei Borbone ma c’è di vero che in
160 anni in troppi casi non siamo neanche stati in grado di conservare quello che i Borbone ci hanno lasciato… Quello di San Leucio è un “importante monumento, alta testimonianza della vocazione europea della cultura del Settecento napoletano e i restauri potranno avere una durata accettabile, dopo gli interventi di deumidificazione, soltanto se saranno adottati tutti i presidi previsti per gli ambienti confinati”. Sono le parole degli ultimi restauratori (2008). Non c’è dubbio sul fatto che, come risulta da un ottimo articolo di Nadia Verdile sul Mattino (3/3/21), quegli interventi non sono stati realizzati soprattutto sui grandiosi affreschi di Hackert nei “Bagni di Carolina” (1795) e soprattutto negli ultimi anni. Servono molti fondi e servono urgentemente e non bastano di certo raccolte di fondi privati. Per questi motivi abbiamo inviato al Ministro dei Beni Culturali Franceschini la richiesta di un intervento con l’utilizzo di fondi pubblici, un utilizzo previsto in altri casi italiani e anche per siti meno prestigiosi e meno degradati. 

DOCUMENTI
“Rivolsi dunque altrove le mie mire e pensai di ridurre  quella Popolazione,  che sempre più aumenta, utile allo Stato,  utile alle famiglie ed utile finalmente ad ogni individuo di esse  in particolare […]. Utile allo Stato, introducendo una  manifattura  di sete grezze e lavorate di diverse specie procurando di ridurle alla migliore perfezione  possibile,  e tale da poter servir  di  modello  ad altre  più grandi. Utile alle famiglie, alleviandole de’  pesi che ora soffrono e portandole ad uno stato da potersi  mantener con  agio […] togliendosi loro ogni motivo di lusso con  l’uguaglianza  e semplicità di vestire; e dandosi a’  loro  figli fin dalla fanciullezza mezzo da lucrar col travaglio per essi e per tutta la famiglia, del pane da potersi mantenere con comodo e polizia” (FERDINANDO IV DI BORBONE, Statuto di San Leucio, 1789).

MOVIMENTO NEOBORBONICO