1, L’ITALIA, nuvola che coprì ‘O SOLE
Chi è che almeno una volta in vita sua non ha giocato o assistito al gioco della tombola?
Ricordo che da bambino questo passatempo mi divertiva tantissimo e non tanto per il gioco di per se, ma per quell’atmosfera che si creava intorno ad esso tanto da “esplorarlo” e “viverlo” anche oltre le tavolate familiari natalizie. Indimenticabili le escursioni sui Quartieri Spagnoli per assistere alle ARRIFFATE dei femminielli. Uno spettacolo nello spettacolo senza copione scritto, rappresentazioni improvvisate e travolgenti che solo un popolo come il nostro (nato greco con il suo teatro e divenuto napoletano con la sua filosofia), sa trarre dalle sofferenze tutto il sarcasmo necessario per la sopravvivenza quotidiana.
Ogni numero estratto richiamava la smorfia napoletana e la relativa attribuzione dava luogo ad una colorita scena.
Quante volte, estratto il numero 1 abbiamo sentito gridare: “L’ITALIA”? Spesso!!!
Eppure non è stato sempre così.
La smorfia nasce nel ‘700, quale “codice segreto” per raggirare i controlli contro il gioco della BONAFFICIATA, che in quel tempo era proibita (verrà autorizzata, ancora una volta, nel 1734 da Re Carlo di Borbone).
A quell’epoca, quando si estraeva il numero 1, i napoletani non gridavano “ITALIA” (anche perché non esisteva lo Stato Italia), ma il primo numero della smorfia napoletana era abbinato al SOLE (originaria smorfia napoletana del 1734), l’elemento che più di altri rappresenta questa terra e questa gente (la vita, il calore, la forza, la luce) come testimoniato anche nelle melodie delle nostre canzoni (‘O Sole mio … “…chisto ‘e ‘o Paese d’ ‘o Sole”…ecc…).
l’1 è stato sempre ‘O SOLE, e metaforicamente, le nuvole a coprire il nostro sole arriveranno proprio in concomitanza con l’annessione forzata delle Due Sicilie al Regno di Sardegna (ah, se si fosse rivoltata l’intera Europa e l’intero mondo così come oggi hanno fatto in difesa dell’Ucraina…ma ormai quella del 1860-61 è storia ben conosciuta), come leggiamo anche sul giornale “Pulicenella e lo Diavolo” del 20/7/1861, giornale in lingua napoletana edito e scritto da simpatizzanti liberali (che poi si pentiranno amaramente già dopo pochi mesi come si leggerà in altri articoli nei quali punteranno decisamente il dito verso le politiche discriminatorie del nuovo governo di Torino).
In particolare, si legge nel paragrafo intitolato NOVA SMORFIA PE LI CABBALISTE LIBBERALE, “1 è l’Italia”!
I “simpatici” giornalisti non si limitano al numero 1 ma vanno oltre proponendo per il numero 2 l’attribuzione a “la libbertà e Garibaldi”, per il 3 “li colure de la libbertà, lo ghianco, lo vverde, e lo rrusso”…e così via, persino assegnando una numerazione ai generali borbonici (definendoli “ruffiani” ed attribuendogli offensivi epiteti).
Ma, per fortuna, questi altri numeri non entrarono stabilmente nel gioco dei napoletani e l’abbinamento con i nuovi simboli non ebbe che breve durata.
Ed io che non amo le nuvole, oggi grido ancora: “1, ‘O SOLE!!!”
Davide Brandi