COMUNICATO STAMPA
Circa un anno fa diverse associazioni (in testa Passato e Futuro Onlus) organizzarono un incontro online con diverse migliaia di persone collegate e oltre 50 personalità del mondo della cultura e dell’arte, imprenditori e istituzioni (dal principe Carlo di Borbone a Maurizio De Giovanni e Patrizio Rispo, da Caffè Borbone ai responsabili del carcere di Vibo e Secondigliano, ceramisti, orafi, mandolinisti, attori, pastorai, San Gregorio Armeno ai pizzaiuoli storici). L’idea era quella di creare, all’interno del grandioso Albergo dei Poveri, destinatario dei fondi europei, una “Accademia delle eccellenze di Napoli e del Sud”, tra passato (mostre, convegni, installazioni) e futuro (formazione, marketing). Il progetto, tra l’altro, fu presentato all’ex ministro Carfagna e al sindaco Manfredi.
È chiaro che nessuno poteva e può pensare che si tratti del migliore progetto possibile ma è chiaro anche che coinvolgerebbe migliaia di persone (turisti, scuole e giovani inclusi), porterebbe benefici in tutta la zona e a tante realtà del Sud e sarebbe coerente con l’identità di quei luoghi e le finalità concretizzate da Carlo e, poi, da Ferdinando II di Borbone che ne fece una vera e propria “città delle arti”.
In questi giorni, però, mentre già si parla della necessità di altri finanziamenti, i primi accordi per utilizzare i 100 milioni-Pnrr destinandoli al trasferimento della Biblioteca Nazionale, ad alcuni corsi universitari e al Museo Archeologico Nazionale, tutti enti che hanno già le loro sedi e utilizzeranno l’Albergo dei Poveri o come sede secondaria o principale, abbandonando le sedi storiche.
In sostanza potrebbe trattarsi di un trasloco “burocratico” di uffici e impiegati, trasloco che potrebbe non assicurare al sito e all’area in questione una concreta valorizzazione.
Nel caso della Biblioteca Nazionale si tratterebbe di un trasloco costoso e complesso (pensiamo ai fondi “manoscritti” o a aragonese o ai papiri), con un personale che più volte ha espresso il suo dissenso e con flussi relativi (circa 80.000 persone all’anno).
Nel caso del Mann, prima di ipotizzare altre sedi, potrebbe essere necessario incrementare i numeri di quella centrale visto che, nonostante le meraviglie esposte e il recente e ottimo lavoro del direttore Giulierini, si è passati dai circa 600.000 visitatori del 2018 ai circa 450.000 del 2022 (con il 60% circa pagante) a fronte, solo per fare qualche esempio degli 800.000 visitatori circa nel 2018 per il Museo Egizio di Torino o della Cappella Sansevero (prestigiosi ma non più prestigiosi del Mann).
Positivo, allora, il fatto che l’Albergo dei Poveri (uno dei primati borbonici sociali e culturali più significativi) possa essere finalmente restaurato e salvato. Resta qualche dubbio, invece, sulle scelte fatte dalle istituzioni locali e nazionali in merito alla valorizzazione del sito e dell’area e sul progetto complessivo di sviluppo di Napoli e del Sud.
Gennaro De Crescenzo, Salvatore Lanza, Emilio Caserta
per:
Movimento Neoborbonico,
Passato e Futuro Onlus,
Parlamento delle due Sicilie,
I Sedili di Napoli,
Associazione i Lazzari,
Seggio del Popolo,
Giornale delle due Sicilie,
e 50 Stakeholder appartenenti al progetto