Non amiamo i numeri ma a volte sono divertenti con una premessa: Facebook è un gioco di comunicazione e se ci mettiamo in gioco su questo terreno è chiaro che è lì che ci misuriamo. Nel suo ultimo pezzo sul Corriere, Aldo Cazzullo, famoso personaggio televisivo e giornalistico, si lamentava del fatto che sono ormai pochi quelli che si dicono orgogliosi del “risorgimento”. Io replico che mi fa piacere e che la sua tesi sul “brigantaggio-guerra civile” non è molto fondata. Il suo pezzo su FB raccoglie in 3 giorni 70 like (50 positivi, 20 di dissenso). Il mio commento sotto il suo pezzo (quindi a casa sua) 170 like. In sintesi: il triplo delle persone su FB apprezza le critiche rispetto alle tesi di Cazzullo nonostante la sua fama e le sue “onni-presenze” sui media nazionali.
Qualcuno (3 o 4, per la verità, in stile orchestrina del Titanic) ipotizza pateticamente che si tratta di un “complotto” (“quei cattivoni dei neoborbonici si sono organizzati!”). La tesi è triste e a tratti comica: non conosco quasi nessuno di quelli dei like, difficile coinvolgere in poche ore centinaia di persone, nessuno impedisce ai risorgimentalisti di organizzarsi e, su tutto, ormai questi numeri sono consolidati e anche in crescita. Pochi giorni fa ci divertimmo a contare i 2/3 spettatori online per i convegni “risorgimentalisti” contrapposti alle centinaia e a volte alle migliaia tra quelli che seguono gli eventi “alternativi” confermando in pieno quanto riconobbe lo stesso Galli della Loggia (“ormai queste tesi sono maggioritarie”). Il tutto nonostante i mezzi in campo con (da un lato) tv e giornali nazionali, cattedre e borse di studio accademiche, istituzioni e enti finanziati con pubblico denaro e (dall’altro) un gruppo di volontari della ricerca e della divulgazione impegnati h24 e gratis in questa impari e ormai trentennale “battaglia”.
In sintesi: 3 a 0 in trasferta e la partita non è neanche finita. In sintesi: caro Aldo, in barba ai 3 o 4 patetici di cui sopra, hai proprio ragione: “tutti (ormai) contro il risorgimento”. In sintesi: siamo fieri e felici e… GRAZIE ai tanti che ci seguono e che ci fanno pure togliere questi napoletani, borbonici e meridionali “sfizi”.
Gennaro De Crescenzo