Alla c.a. del senatore PD Tommaso Cerno.
Gentile Cerno, ho ascoltato il suo intervento su Rete4. Peccato! Ha rovinato tesi in parte pure condivisibili con un solo aggettivo ripetuto più volte: quel “borbonico” usato in senso di disprezzo. Quell’aggettivo è un’offesa alla storia e ai meridionali. Un luogo comune becero e abusato e ormai superato. Altro che leggi “borboniche”: dai primati di Filangieri, uno dei padri del diritto nel mondo, a quel Codice Penale e Civile tra i più ammirati non solo in Italia, fino alle leggi che (per restare in tema) diedero all’attuale Sud i più grandi primati in ambito medico-sanitario (dalla più alta percentuale di vaccinati al numero di medici e di ospedali per abitanti fino alla più bassa mortalità infantile e al più alto indice di crescita demografica e di longevità in Europa). Temo che lei non abbia mai letto le immense Collezioni di Leggi e Decreti del Regno delle Due Sicilie o magari il monumentale libro di Guido Landi (Milano, 1977) sulle istituzioni e le leggi borboniche. Se desse solo un’occhiata a questi testi, forse eviterebbe, in futuro, di usare quell’aggettivo e di offendere migliaia di persone. Del resto lei è un politico e il rischio è che magari qualche potenziale elettore (suo e del PD) possa ricordarsi di quelle offese… A Sua disposizione per altre fonti e notizie. Cortesi saluti.
PS Qualche ora fa tutti i giornali italiani hanno riportato la notizia del coinvolgimento di Cerno in una brutta inchiesta relativa alla droga, per giunta in pieno lockdown. In attesa che il senatore chiarisca la sua posizione, a noi “borbonici” non piacciono etichette e giudizi preventivi e possiamo solo registrare che, evidentemente, parlare male dei Borbone non porta molto bene…
Prof. Gennaro De Crescenzo