Raccontando un passato e un presente del Sud positivi e carichi di orgoglio abbiamo un obiettivo: la formazione di classi dirigenti finalmente orgogliose e in grado di rappresentare finalmente il Sud.
Chi, invece, da oltre 160 anni si accanisce nella ricerca e nel racconto spesso cavilloso delle negatività del passato e del presente del Sud al grido di “abbiamo sempre fatto e facciamo sempre schifo”, “sì, però, “dobbiamo riconoscere che”, “i Borbone erano cattivissimi e quel primato è falso”, “però al Nord” ecc. ecc. ecc., che obiettivo ha?
Una premessa: la seconda linea è quella che prevale da oltre 160 anni nei libri, nelle accademie o nei media con i risultati che sappiamo e classi dirigenti pessime e subalterne che hanno creato e mai risolto questioni meridionali sempre più gravi.
Evidentemente la seconda linea, anche se non lo ammetterà mai, ha come obiettivo la creazione di classi dirigenti senza orgoglio, pessime e subalterne per rassegnazione o per interessi personali (incarichi, appalti, finanziamenti ecc.) e non vuole davvero che le cose al Sud cambino e lotta accanitamente contro la prima linea (e cosi si spiega pure un accanimento che sarebbe altrimenti inspiegabile).
È paradossale, allora, ma la nuova scommessa per salvare davvero il Sud deve passare attraverso un racconto positivo e orgoglioso del Sud in una vera e propria rivoluzione prima culturale e poi politica. È quello che faticosamente ma con successo stiamo facendo da circa 30 anni a titolo personale e come neoborbonici. Aiutateci a continuare le nostre complicate ma preziose “battaglie”.
PS Queste date dovrebbero servire per studi&riflessioni e non per feste&retorica.
Gennaro De Crescenzo