3 ottobre 1839/2023. 184 anni fa la prima ferrovia “italiana” voluta dai Borbone tra Napoli e Portici. È uno dei tanti primati famosi ma i pochi e soliti “negazionisti” spuntano ogni tanto a gridare qualcosa sospesi tra complessi di inferiorità e paura dell’orgoglio meridionale.
<span;>Diamo un occhio e replichiamo con una certa dose di divertimento mentre i suoi resti, però, continuano a restare in un vergognoso degrado, come abbiamo più volte denunciato (divrevente anche al Mattino e a Rai2)…
<span;>- “Era il giocattolo del re”. Risposta.
<span;>Nella relazione Chemins de Fer de Naples à Nocère et à Castellammare, Procès-verbal de l’assemblèe gènèrale 1851-1855, 1858 (Imprimerie de Léautey, Parigi, 1858) risulta che dall’inaugurazione del 1839 al 1857 viaggiarono su questa ferrovia PIÙ DI 15 MILIONI DI PASSEGGERI con numerosissime tonnellate di merci (cfr. Journal des Chemins de Fer e i documentatissimi studi dell’ing. Lucio Militano). Altro che “giocattolo del re”!
<span;>- “Sì, ma le linee ferroviarie erano poche rispetto a quelle del Piemonte”. Risposta.
<span;>Al di là del fatto che non esiste al mondo il diritto di invadere (come fece il Piemonte) un paese perché “ha poche ferrovie”, quelle ferrovie andavano ben oltre Portici lungo la dorsale meridionale ed erano già stati finanziati i progetti verso la zona adriatica e il resto del Regno, progetti interrotti all’arrivo di Garibaldi e che, tra l’altro, in oltre 160 anni, neanche sono stati portati al termine visto che al Sud abbiamo circa la metà delle linee ferroviarie padane (Alta Velocità in testa).
<span;>E qualcuno si permette pure di parlare (male) del passato e dei Borbone…
<span;>PS Per queste e altre notizie v. il mio “Libro dei primati del Regno delle Due Sicilie”, Editori Grimaldi (in queste ore i primi positivissimi e gratificanti report sulle vendite…).
<span;>Gennaro De Crescenzo