Napoli 2500: la storia di Napoli nei nomi delle strade. Proposta del Movimento Neoborbonico e della Fondazione Il Giglio al sindaco nel giorno del “compleanno”, il 21 dicembre. AUGURI, GRANDE NAPOLI!
I neoborbonici hanno inviato al sindaco Manfredi la richiesta di dedicare, in occasione delle celebrazioni, i nomi di alcune strade alle varie epoche storiche che hanno segnato la storia della città in questi 2500 anni. Questo potrebbe essere un modo per sottolineare l’importanza di radici, identità e senso di appartenenza visto che finora le celebrazioni hanno dato più spazio a momenti legati a scelte ideologiche e meno a quelli che hanno segnato realmente la storia della città.
Pensiamo al grande spazio concesso, ad esempio, al 1799 e agli spazi irrilevanti concessi al periodo borbonico o a quello ducale del tutto ignorato pure essendo alle origini della stessa dimensione di capitale.
Così si potrebbero dedicare strade e piazze alla Napoli greco-romana, a Napoli Ducale, Normanna, Sveva, Angioina, Aragonese e Borbonica, magari sostituendo i nomi delle strade dedicate a tante città italiane o ai tanti “eroi”, ormai controversi, del “risorgimento”.
Un segnale significativo anche per le nuove generazioni e magari per le prossime classe dirigenti auspicabilmente sempre più fiere e radicate.
È possibile inviare firme virtuali in adesione all’iniziativa FIRMANDO LA PETIZIONE A QUESTO LINK
https://citizengo.org/it/oth/17228
oppure con una mail a
storianapoli@libero.it
o un messaggio con nome e cognome e mail alle pagine social neoborboniche.
PS Sappiamo bene che Partenope/Palepoli nacque circa 3 secoli prima a Pizzofalcone ma quasi tutte le città del mondo e la stessa storiografia sono segnate da miti e convenzioni (pensiamo al 476 per il Medioevo o alla “nascita di Roma”). A prescindere dal fatto che Neapolis nasce davvero circa 2500 anni fa e dal fatto che purtroppo molti di noi non ci saranno fra due secoli per i tremila anni, si tratta di una festa e di annesse celebrazioni “positive” (cavilli a parte, elementi preziosi nel racconto spesso “negativo” di Napoli e più che mai preziosi per i nostri ragazzi e i nostri bambini).
Gennaro De Crescenzo
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