In tanti invidiano i francesi e le loro proteste e si chiedono come sia possibile che i meridionali non protestino per i diritti sottratti da oltre 160 anni (lavoro, ospedali, scuole, strade, porti, aeroporti, ferrovie, vita media, redditi medi ecc. ecc.).
La risposta è semplice e non è di natura politica: la colpa è dei libri di storia e di media&intellettuali di oggi. La soluzione, purtroppo, è di natura culturale. Di qui la necessità delle nostre battaglie culturali neoborboniche da circa 30 anni. Abbiamo combattuto (e vinto) molte battaglie ma dobbiamo continuare a combatterle e a vincerle.
Fino a quando non diffonderemo dappertutto la consapevolezza di come sono andate le cose nel passato e di come sono andate e stanno andando nel presente e fino a quando non costruiremo nuove generazioni cariche di orgoglio,
– avremo sempre un Sud sempre subalterno, rassegnato, senza senso di appartenenza e convinto di meritare meno diritti;
– avremo un Sud “spaccato” (magari con campani o meridionali contro il Napoli senza pensare che vince comunque il Sud ed è un test significativo non solo calcistico);
– non avremo mai un vero e grande partito borbonico-sudista (non esistono per ora grandi e veri movimenti e l’unione di debolezze non crea mai una forza).
Dopo 160 anni di colonizzazioni e con classi dirigenti asservite e funzionali, quel movimento sarà la conseguenza e non la causa di un cambiamento veramente efficace e definitivo. So bene che i tempi non sono brevi e ci sono urgenze e necessità gravi ma non è colpa nostra o vostra e il cammino fatto è già importante (e sono tanti i segnali positivi).
Andiamo avanti. Dateci una mano ad andare avanti. Eravamo e restiamo il più antico, attivo e diffuso movimento borbonico-sudista ma dobbiamo continuare a crescere magari, intanto, dando una mano, a nostra volta, a chi si impegna (con entusiasmo e senza interessi personali) nelle battaglie non solo culturali…
Gennaro De Crescenzo
Movimento Neoborbonico